venerdì 7 ottobre 2011

A caccia di lavoro. A Kuala lumpur.

Sto cercando lavoro in Malesia, Singapore, Filippine e Hong kong. Adesso perfino in Tailandia e in Indonesia. Non è facile per il solito discorso del visto ma conto di trovare qualcosa. Sarebbe un modo per me di fare una nuova esperienza, rimpinguare CV, portafogli, migliorare l'inglese, conoscere veramente questi paesi. Di sicuro sto avendo l'esperienza nell'immigrato.
Nel frattempo cerco di stare aperto al fiume della vita, senza chiudermi in questa visione, magari ce n'è un’altra bellissima davanti a me che ancora non riesco a vedere. La vita di Steve Jobs, che è mancato qualche giorno fa, ce l’ insegna.
Il fatto è che alla vita non piacciono le soluzioni facili, come a teatro lei preferisce quelle che tu non avresti voluto, perché è lì che dai il meglio di te stesso, è lì che tiri fuori quella parte di te che avevi lasciato marcire nella prigione delle tue abitudini. Voglio dire, la mia soluzione mi sembra già abbastanza difficile ma la vera domanda è se questo è veramente quello che voglio fare. Se lo è, non ci sarà visto che tenga, se non lo è dovrò scoprire qual è la via. Scoprirlo dentro di me.



Quest’estate, dopo tanto tempo, c’è stato qualche movimento, qualche bagliore a livello sentimentale. Se in quanto a eventi romantici non ho tantissimo da raccontare, dentro mi si sono spostate le montagne. Adesso ho da fare i conti con desiderio di vivere, di stabilizzarsi in una relazione che è ben presente e contemporaneamente so che continuerò a muovermi. E’ la solita tentazione di rifugiarsi nelle sicurezze, di voler cercare di mettere in banca qualcosa che si è acquisito, un corpo caldo da abbracciare nella notte, il frigo pieno, uno stipendio sicuro.
Io voglio continuare a credere nella Vita, non voglio banche in cui difendere quello che ho accumulato, voglio cercare di ascoltare e seguire la grida soffocate della mia anima. Tutto in discussione, giorno dopo giorno, così faticoso ma così vivo...



Vorrei vivere bene quello che sto vivendo, qualunque cosa sia, senza rimpiangere qualcos'altro. Se sento che voglio qualcos'altro, cerco di prendermi il tempo di dire cos'è che sento e seguirlo. Il mio non è un viaggio, una parentesi, è la mia vita qui e ora, sono convinto di poter stabilire relazioni vive qui e ora... e se mi sbaglio posso sempre tornare indietro e male che vada posso vivere come un barbone in stazione, mangiando alla mensa dei poveri. Sono sicuro che non andrà così, ma anche se fosse ? Di cosa devo avere paura, se non di arrivare alla fine della mia vita e di non aver fatto ciò che sentivo di fare, di aver vissuto la vita di un altro ?



Non sarà così. Sento la mia paura che mi schiaccia continuamente verso il basso, verso le cose piccole e sicure, ma ormai non posso più sottomettermi. Ormai conosco il coinquilino scomodo della mia mente. Goffo e ridicolo affronterò i miei mostri così come sono, senza fretta, senza ansia, e vincerò o perderò, ma sarò io, sarà la vita per cui sono nato.
Ognuno di noi è da solo di fronte a questo, ma contemporaneamente non siamo mai soli. Io sono con te fratello, sorella, allunga la mano, fa il primo passo, troverai sempre qualcuno e lo sai, perché lo hai già sperimentato. A presto, con nuove mille fantasmagoriche avventure. Da Kuala Lumpur.

Nessun commento:

Posta un commento