domenica 4 settembre 2011

Camiguin Island

Trovo delizioso svegliarmi la mattina con la voce del mare, i colori dell’alba che entrano timidi nella stanza fino a riempirla di luce. Mi godo la brezza del ventilatore, mi giro nel letto e prendo sonno un’altra volta.



Non ho fretta. Oppure si ? Ieri ho conosciuto Renato, 63 anni di Stuttgart, Germania. E’ andato in pensione da 5 anni, vive qui a Camiguin island da 4 ed è diventato padre da 2 anni e 8 mesi. Fuma il sigaro e gioca con sua figlia, sembra un ragazzino, ha meno capelli bianchi di me. Non c’è fretta, qui. Non c’è tensione, tutti sembrano rilassati e cordiali. Semplici.



Vanessa sta dormendo ancora. Ha avuto un problema alla gamba, una vena che si è infiammata, per cui siamo stati all’ospedale General Santos di Butuan e il dottore le ha prescritto antibiotici e antidolorifici. La gamba va bene ora ma una volta al giorno si sente male, febbre o nausea, domani dovrebbe finire le cure.



Da quando sono partito, non molto è andato come mi aspettavo. Ogni volta cerco di non perdermi la lezione, di vedere il lato positivo, di dare significato. Sto imparando tanto di me, le mie debolezze, le trappole della mia mente, i miei punti di forza. Non so se e quanto sono cambiato, non ho punti di riferimento e non so se questi cambiamenti sono definitivi o no.

Comunque sia, ora mi è chiaro che la prospettiva di diventare una persona migliore va pesata con grande attenzione. Il miglioramento personale è un ottimo ideale, se l’intenzione che ci sta dietro è quella corretta. Temo che spesso l’intenzione che ci sta dietro è che “devo migliorare per essere amato, per essere degno d’amore”. Questa intenzione è una prigione dalla quale non si esce, un’autostrada verso l’infelicità.

L'intenzione positiva è “desidero migliorare perché voglio imparare a rendere la vita, mia e degli altri, ancora più ricca, partendo dall’accettarmi e dall’amarmi così come sono, qui e ora.”

Per esempio, da quando sono partito ho trovato una quantità di persone che mi hanno detto che sono bellissimo, handsome, o guapo, in filippino. Mi guardo intorno e mi dico sta parlando con me ? In Italia non ne ho memoria. Guardo le mie foto su facebook e comincio a crederci, comincio a 37 anni a credere alla mia bellezza. Naturalmente non parlo della bellezza dei modelli, ma alla luminosità, all’energia, all’armonia. Sembrerà una cazzata ma secondo me è una cosa straordinaria.



Onestamente, mi sembra anche di aver imparato a vedere cose che prima non vedevo e a sentire cose che mi prima non sentivo, e anche di aver sviluppato una certa sensibilità nel fotografare i tramonti. Ieri ho trovato una cascata nascosta in mezzo alla giungla e, credetemi, quel posto era speciale, sono felice di non aver preso una guida per arrivarci. Il contesto ha la sua importanza. Uno può essere in pace in coda nel caldo afoso di Milano ma, a mio modesto parere, cominciare da Camiguin island è meglio.

1 commento:

  1. Hai ragione Nicola, la bellezza è uno stato interiore che si riflette negli occhi di chi ti guarda, ti ascolta, ti tocca. L'energia vitale è bellezza, la pace interiore è bellezza, l'intelligenza è bellezza. Forse, come dici tu, a camigun island stai ritrovando te stesso e la gioia di essere te stesso, che si nutre dell'accettazione profonda dei propri limiti e delle proprie ambizioni. Ti auguro di mantenere questo atteggiamento positivo e di guardare a te stesso e agli altri con indulgenza. Un abbraccio, e buon cammino!

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